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Come fare

Prestito rifiutato dopo quanto posso riprovare?

Autore  Samuele Onelia
Aggiornato: 1 Maggio 2024

Dopo che un prestito è stato rifiutato, è possibile chiederne un altro:

  • anche subito rivolgendosi a un’altra finanziaria,
  • dopo 30 giorni se vuoi rivolgerti allo stesso istituto,
  • dopo 90 giorni per limitare il rischio di un ulteriore rifiuto.

Dopo un rifiuto, un’attesa di qualche mese migliora le probabilità di successo della richiesta successiva. Il motivo sta nelle regole che governano le banche dati dei sistemi di informazioni creditizie (SIC) e le segnalazioni al CRIF.

Cosa succede in caso di prestito rifiutato?

Importante → Un prestito negato non rappresenta un limite assoluto all’ottenimento di un finanziamento. Spesso si tratta solo di una decisione basata sui criteri specifici di una finanziaria.

Detto questo, ci sono delle conseguenze, ma per lo più temporanee.

Principali conseguenze dopo un prestito rifiutato

  1. Il cliente non ottiene il credito che aveva richiesto.
  2. Parte una segnalazione automatica al CRIF.
  3. Il merito creditizio del cliente può subire una variazione.

Non spaventarti per il secondo punto. 

Si tratta di una misura temporanea e non preclude in automatico l’ottenimento di un prestito da un altro istituto di credito. Per esempio, il richiedente può (se ha uno stipendio o pensione) attivare una cessione del quinto.

La segnalazione dopo un prestito rifiutato resta attiva per massimo 90 giorni prima della cancellazione automatica.

Perché aspettare 90 giorni dopo un prestito rifiutato

Poiché la segnalazione al CRIF è automatica in caso di prestito rifiutato ci sono alcune accortezze che migliorano la probabilità di ottenere in seguito il finanziamento di cui hai bisogno.

  1. Dopo un rifiuto aspetta 90 giorni, così la segnalazione al CRIF viene rimossa.
  2. Evita troppe richieste di finanziamento in contemporanea perché in caso di 2 o 3 rifiuti le segnalazioni si accumuleranno con un possibile impatto negativo sul tuo credit score e quindi sulla tua capacità di ottenere un prestito a condizioni vantaggiose.
  3. Richiedi sempre la liberatoria in caso di rifiuto.

Perché chiedere la liberatoria in caso di prestito rifiutato?

La liberatoria è un documento consegnato dalla finanziaria che ha rifiutato la domanda di prestito.

La richiesta di un prestito viene segnalata ai vari SIC (sistemi d’informazione creditizia). Anche il rifiuto va segnalato, ma possono generarsi temporanee discrepanze o ritardi nella segnalazione.

In questi casi la tua richiesta di prestito può risultare ancora attiva. A quel punto se fai una domanda di finanziamento a un’altra finanziaria riceverai un rifiuto automatico.

La liberatoria ti permette di dimostrare senza alcun dubbio che la precedente pratica di richiesta è conclusa. Questo ti permette di effettuare nuove domande di finanziamento con una concreta possibilità di vedertela accettata.

Come scoprire se si è stati segnalati al CRIF?

È possibile effettuare una visura al CRIF:

  • gratis per i privati,
  • con una piccola commissione per le aziende.

Se emergono informazioni errate sarà necessario rivolgersi all’istituto di credito responsabile della segnalazione. Il CRIF non può intervenire in modo diretto sui dati ricevuti.

Per quanto tempo rimane segnalato al CRIF un prestito?

SegnalazioneTempi di conservazioneA partire da
Nuova richiesta in corso di valutazioneMax 180 giorniData della richiesta
Prestito rifiutato90 giorniData del rifiuto
Rinuncia del cliente90 giorniData della rinuncia

Finché il nome di un richiedente è inserito nella lista del CRIF relativa ai prestiti rifiutati le sue possibilità di ottenere un finanziamento si riducono (non azzerano).

Quanto tempo deve passare per richiedere un’altro finanziamento

Anche subito, ci si può rivolgere a un altro istituto di credito, oppure chiedere l’attivazione di una cessione del quinto. Per avere migliori possibilità di successo conviene però:

  • valutare quali sono le cause del rifiuto (reddito non sufficiente, troppi prestiti già attivi, precedenti segnalazioni al CRIF),
  • rimuovere questi ostacoli o chiedere un prestito minore,
  • aspettare almeno 90 giorni o finché la segnalazione al CRIF decade.

In caso di rifiuto puoi seguire questi passi.

Cosa fare dopo un prestito rifiutato

Passi

1. Assicurati di richiedere la liberatoria
2. Chiedi chiarimenti sui motivi del rifiuto
3. Valuta quali sono le cause del rifiuto
4. Rimuovi eventuali ostacoli
5. Se puoi aspetta 90 giorni
6. Valuta qual è il prestito più conveniente per te
7. Invia la tua domanda di prestito
Passo 1

Assicurati di richiedere la liberatoria

La devi richiedere alla finanziaria che ti ha rifiutato il prestito. Questo documento ti permette di:

  • dimostrare che la precedente richiesta è conclusa,
  • chiedere un nuovo prestito senza rischio di un rifiuto automatico.

Inoltre, la liberatoria può contenere indicazioni sui motivi dietro al rifiuto del prestito.

Passo 2

Chiedi chiarimenti sui motivi del rifiuto

La finanziaria non è tenuta a spiegare i motivi del rifiuto, ma chiedere non ti costa nulla. Qui puoi anche chiedere qual è il tuo merito creditizio in modo da farti un’idea più chiara sulla tua situazione agli occhi degli istituti di credito.

Se ottieni dei chiarimenti su questo fronte ti sarà più facile evitare futuri rifiuti.

Passo 3

Valuta quali sono le cause del rifiuto

Oltre agli eventuali chiarimenti da parte della finanziaria valuta per conto tuo cosa può aver causato il rifiuto. Cerca il più possibile di essere oggettivo. Puoi per esempio richiedere una visura di eventuali segnalazioni a tuo carico presso il CRIF e altri SIC.

Passo 4

Rimuovi eventuali ostacoli

Se trovi dei limiti che rendono difficile l’approvazione di un prestito intervieni per rimuoverli. Per esempio puoi cercare di aumentare i tuoi risparmi o chiedere l’intervento di un garante esterno.

Passo 5

Se puoi aspetta 90 giorni

Dopo un rifiuto parte una segnalazione automatica al CRIF. Questa resta in banca dati per 90 giorni. La sua presenza non ti impedisce di chiedere un finanziamento, ma è comunque un possibile elemento a tuo sfavore.

Dopo 90 giorni la segnalazione viene rimossa e a quel punto può essere un po’ più facile ottenere un nuovo finanziamento.

Passo 6

Valuta qual è il prestito più conveniente per te

Specie se hai aspettato 90 giorni la situazione sul mercato dei prestiti può essere cambiata anche in modo significativo.

Spesso le finanziarie fanno delle promozioni, oppure sono cambiati i tassi d’interesse che offrono. Prima di inviare una domanda assicurati di confrontare diverse opzioni e di selezionare la più adatta alle tue esigenze. Puoi usare lo strumento gratuito TrovaPrestito™️ a questo scopo.

Passo 7

Invia la tua domanda di prestito

Quando hai selezionato un prestito adatto alle tue esigenze e alla tua situazione finanziaria invia la domanda. Assicurati di avere sottomano tutti i documenti necessari in modo da risolvere la pratica senza rallentamenti inutili.

Perché un prestito viene rifiutato?

I motivi possono essere vari, tra i più comuni ci sono:

  1. un credit score troppo basso dal punto di vista della finanziaria,
  2. una richiesta giudicata eccessiva rispetto al reddito del richiedente,
  3. una precedente segnalazione al CRIF per ritardi nei pagamenti, mancati versamenti delle rate, o un protesto,
  4. la presenza di altri finanziamenti che di fatto rendono il reddito del richiedente non sufficiente (agli occhi della finanziaria) a sostenere un ulteriore prestito,
  5. in caso di prestiti per chi non ha un reddito, il rifiuto può riguardare il garante giudicato non abbastanza affidabile,
  6. la mancanza di storicità, ovvero di sufficienti dati per valutare il comportamento finanziario e l’affidabilità di un richiedente.

Inoltre alcune fonti di reddito possono causare un rifiuto, per esempio:

  • reddito solo da collaborazioni occasionali,
  • pensioni minime, sociali, cointestate, di esodo o di invalidità civile,
  • rendite da infortuni sul lavoro,
  • assegni di accompagnamento,
  • reddito di inclusione.

Queste fonti di reddito seppure legali e dimostrabili spesso non garantiscono una sufficiente stabilità finanziaria in base ai criteri degli istituti di credito, oppure rappresentano un motivo di esclusione in base alle regole dell’INPS (come nel caso di certe pensioni).

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