Il crowdfunding non è un fenomeno nuovo, ma rappresenta una grossa rivoluzione nel modo di intendere l’accesso ai capitali e la diversificazione della loro origine.
Da una parte il crowdfunding interessa le imprese o gli imprenditori, e dall’altra i risparmiatori.
- L’imprenditore indice una campagna crowdfunding per raccogliere i capitali e sviluppare un’idea di business che stenta a trovare finanziatori tradizionali
- Il risparmiatore privato può diversificare il rischio investendo su progetti dell’economia reale. Per sua natura, è meno soggetta alle fluttuazioni del mercato
Una categoria a parte è rappresentata dalla raccolta fondi filantropica.
Il fundraising o crowdfunding sociale si rivela essenziale per sostenere una causa benefica, dove chi investe non lo fa per ricevere un utile economico ma perché condivide gli ideali del progetto.
Per maggiori approfondimenti ti rimando alle pagine:
Domande frequenti
Quali sono le piattaforme crowdfunding in Italia?
Secondo il report 2020 sul crowdfunding in Italia, nella categoria equity i principali siti di raccolta sono stati:
- Opstart
- Crowdfundme
- Walliance
Mentre nel settore lending crowdfunding le piattaforme sono:
- Borsa del credito
- October
- Prestiamoci
Cos’è il crowdfunding?
Un sistema di raccolta di capitali da parte della folla dei navigatori della rete che decidono di investire una piccola quota dei propri risparmi per finanziare progetti innovativi attraverso piattaforme dedicate.
Come funziona il crowdfunding?
Una volta iscritto alla piattaforma, l’utente seleziona il progetto che desidera finanziare e deposita dei fondi che verranno rimborsati con un interesse o una piccola quota di profitto.
Le imprese che decidono di raccogliere i fondi in questo modo si registrano presso la piattaforma e sottopongono il progetto insieme ai dati societari utili per la selezione.
Crowdfunding, cos’è
C’era una volta Kickstarter, tra le prime entità interamente online a intuire il potenziale della rete come centro aggregativo.
Attivi dal 2009, sono stati capaci di mettere in comunicazione gli sviluppatori di nuove idee con le persone, per sostenere progetti che altrimenti non avrebbero visto la luce.
Non solo idee di business, ma anche progetti culturali e d’impatto sociale.
All’inizio i progetti erano caratterizzati da un alto tasso di filantropismo. Buona parte dei finanziamenti non prevedeva un rientro economico, tutt’al più un vantaggio sull’acquisto del prodotto una volta lanciato in produzione.
Come funziona il crowdfunding
Ora che è chiaro cosa sia il crowdfunding come funziona è più complesso da spiegare. Infatti, nel corso del tempo, in poco più di una decina d’anni, la situazione si è complicata.
Le piattaforme di crowdfunding permettono alle imprese di accedere al capitale iniziale.
Il vantaggio è che una buona idea può riuscire a persuadere numerosi piccoli investitori. Invece, di solito start up e imprese ad alto tasso di innovazione faticano a trovarne di grossi.
Dal 10 novembre 2021 sarà attuato il nuovo quadro normativo della Comunità Europea sull’attuazione di una campagna crowdfunding.
Tipologie di raccolta fondi
La campagna di crowdfunding può essere strutturata in modi diversi a seconda della natura del capitale raccolto.
- Lending crowdfunding. I piccoli investitori prestano il denaro e ricevono un interesse fisso
- Equity crowdfunding. Cessione di minime quote della compagnia, l’investitore è ricompensato in percentuale al valore dell’impresa
- Reward based crowdfunding. Le compagnie danno in cambio premi o sconti sull’acquisto del prodotto
- Crowdfunding sociale. I finanziatori sostengono un progetto filantropico
Crowdfunding in Italia, il regolamento
Va detto che l’Italia è stata la prima nazione in Europa a regolamentare questo tipo di strumento di finanziamento per le imprese e ha fatto da apripista anche per le altre nazioni.
Normativa sull’equity crowdfunding
Nel 2012, il cosiddetto “Decreto crescita bis” definisce i termini di validità dell’equity crowdfunding. L’Italia è il primo paese in Europa a legittimare le entrate ricevute da parte dello sconfinato bacino degli utenti di internet.
Col decreto 179/2012 si regolamenta l’accesso ai fondi da parte delle start-up innovative, una categoria specifica di piccola e media impresa che può contare sul sostegno di capitali raccolti grazie al passaparola.
La normativa regolamenta l’accesso ai fondi per il solo equity crowdfunding. Cioè alla possibilità di acquisire una piccola parte dell’azienda, proporzionale al capitale investito.
Seppure in minima percentuale, questo genere di finanziamento può cambiare l’assetto della governance dell’impresa. Per questo motivo entra in gioco Consob, l’organismo di controllo che regola la Borsa e le attività legate alla tutela degli investitori.
Le tutele della Consob verso i risparmiatori
L’investitore retail, cioè il singolo risparmiatore non professionista ha diritto ad alcune tutele.
Per esempio può chiedere il recesso con la restituzione del capitale alle piattaforme di crowdfunding:
- Entro 7 giorni dal momento in cui effettua l’investimento, senza alcuna giustificazione né dover sostenere alcuna spesa
- Entro 7 giorni dal quando il portale dà nuove informazioni riguardo l’investimento, di qualsiasi natura, compreso un errore materiale nelle informazioni date sul portale
L’investitore compila un formulario nel quale si dichiara consapevole di poter perdere la cifra investita in parte o in tutto.
Per questo è importante investire denaro nella misura in cui tale perdita non rappresenti un rischio per la propria integrità.
Lo sapevi?
Prima di sottoscrivere l’investimento, il singolo che opera attraverso il portale su internet deve dimostrare di essere consapevole del rischio cui si espone.
Il lending crowdfunding in Italia
Entra in vigore dal primo gennaio 2017 la Delibera n.584/2016 della Banca d’Italia Disposizioni per la raccolta del risparmio dei soggetti diversi dalle banche. Questa delibera getta le basi per la regolamentazione dell’altra faccia della raccolta fondi tra privati, il lending crowdfunding.
Con questa speciale formula ci si riferisce alle attività di raccolta di fondi in forma di prestito all’impresa. Quindi in questo caso, chi investe non partecipa come azionista ma come prestatore e per questo riceve indietro il capitale più la quota di interessi stabilita all’inizio dell’investimento.
Questa delibera regolamenta anche il settore del peer to peer lending, cioè le attività di prestito tra privati nelle quali non interviene la banca per l’erogazione del prestito.
Crowdfunding immobiliare
Nel crowdfunding immobiliare gli investitori privati partecipano alla raccolta di fondi per finanziare la costruzione o riqualificazione di edifici.
In questo caso il crowdfunding può essere sia lending che equity e sarà la stessa piattaforma a stabilire la modalità di partecipazione informando l’investitore.
In Italia sono attive già da parecchio tempo diversi siti crowdfunding che operano in questo settore. Tra i più apprezzati, Concrete investing crowdfunding, Re-Lender o Recrowd.
Buona parte si concentra su progetti di riqualificazione urbana, efficientamento dei consumi e sostenibilità ambientale degli edifici.
Quello della riduzione dei consumi rappresenta spesso il valore aggiunto nella selezione dei progetti da proporre agli investitori.